29 gen 2016

RITORNO ALLA CULLA

Si ritorna alla culla,
dove tempo addietro ho scoperto la vita.
La culla, dove mi sento protetto,
una culla creata da me 
per sentirmi protetto 
li dove il mondo fallisce...
Una culla solitaria,
dove tutto scorre senza fermarsi
senza ferire,
senza straziare...
tutto passa, 
come se fosse trasportato via dal vento, 
non permetto a nessuno di entrare,
non più...
è il mio luogo buio,
solitario,
dove sono solo con i miei pensieri,
è la mia culla... 
da dove nasce sempre un altro me.
bisogna cambiare di tanto in tanto i propri pensieri,
le proprie prospettive... bisogna quasi rinascere...

20 gen 2016

UN SOGNO CHE NON RICORDO...

Non ricordo il sogno,
ne tanto meno il senso...
ricordo solo 
bianche vestigia, 
macchiate a tratti di nero...
neri pensieri, 
profonde ferite
in una testa troppo piena ormai...
candida come neve, 
tu cammini
nella tua leggiadria, nel tuo sorriso di donna...
amaro è il sapore dell'amore...
chi c'è al di la della cornetta 
di quel telefono che squilla incessantemente?
la distanza reale da quella illusoria non è poi cosi diversa, 
i sogni scompaiono sempre quando si aprono gli occhi al mattino...
non ci avremmo, 
non potremmo... 
ritorno a dormire
e a sognare, 
tu continua a camminare,
tra il fango e la polvere,
con il tuo vestito color neve
che mai si sporcherà.
saremmo ricordi, 
che con il tempo non faranno più male,
non faranno sorridere 
ne tanto meno piangere.
tornerà tutto alla normalità 
con il tempo 
e con i cambiamenti.

19 gen 2016

TI AVREI AMATO...

Ti avrei amato,
come non ti avrebbe amato nessun altro...
ti avrei amato,
di quell'amore profondo
che non esiste più...
ti avrei amato,
come l'ape ama il fiore,
i polmoni l'ossigeno,
e come un altro miliardo di cose inseparabili...
ti avrei amato semplicemente, 
dandoti tutto quello che ho...
ma tu semplicemente hai scelto di andare via,
hai scelto un'altra strada...
la più lontana 
la più semplice...
Ti avrei abbracciato, asciugato ogni lacrima, ricambiato ogni sorriso...

7 gen 2016

REVOCAT MOMENTUM

Te lo ricordi quel giorno?
quanto abbiamo parlato io e te,
sembrava ci conoscessimo da una vita
o forse più... 
e quando ci siamo abbracciati, 
e siamo diventati complici
vogliosi, 
ma allo stesso tempo impegnati in una futile resistenza.
io lo ricordo il calore dei tuoi fianchi,
la morbidezza della pelle,
gli sguardi
e quelle parole dette sottovoce, 
vicino l'orecchio. 
Quei brividi, 
cosi piacevoli che scorrevano lungo la schiena,
come gocce di lava ardente...
me lo ricordo bene, 
come se fosse successo ieri,
ma era una vita fa...
erano altri noi,
non ancora deviati dalle paure
dalla gelosia
e da chissà cos'altro.
Avrei voluto baciarti, 
ma il nostro amore non era destinato a consumarsi 
come ogni altro amore...
unici,
inimitabili... 
questo siamo, due mondi irraggiungibili....
alla fine io ho perso te, 
e tu me. 
Ti ho visto scivolare via, 
tra le pieghe del mio cuore come sabbia in un pugno...
sarà stata la paura,
i troppi "per sempre" 
e i "ti amo" venduti come caramelle...
eravamo cosi vicini, eppure cosi distanti, quasi
non potevamo toccarci...
ma io quel momento lo terrò con me, nascosto tra le pieghe della memoria,
non sbiadirà,
non permetterò che il tempo mi porti via quel prezioso nostro momento...




MEGLIO NON SALTARE

Tu non sei qui, 
solo nel letto a rigirarmi tra bianche lenzuola.
tu non ci sei,
mi impongo di andare avanti, 
di camminare a testa alta,
di dimenticare quello che sento, 
quello che vorrei sentire.
chiudo le porte del cuore, 
le lascerò chiuse, 
non verranno più aperte.
E' colpa del destino e del suo umorismo, 
è colpa della vita 
e delle sue sfide.
ne usciremo più forti, 
rinvigoriti...
e apparirà un'altra cicatrice sui nostri cuori, 
che farà male nei giorni di pioggia.
Siamo nati 
chissà per quale motivo, 
ma andiamo avanti tra errori e promesse non mantenute,
tra baci non dati
e passioni sognate.
Abbiamo qualcosa,
ma non è quello che vorremmo.
Avidi, 
incontentabili,
ma con la paura di perdere tutto durante il salto.
tre,due, uno, zero... e il suolo si avvicina troppo velocemente,
e non bastano le mani per fermarlo.
meglio non saltare...

se guardi giù non puoi vedere niente, perché giù non c'è niente...












5 gen 2016

NONOSTANTE IL DESTINO

ho costruito pareti robuste,
ma tu le hai buttate giù,
erano alte, talmente alte da poter sfiorare il cielo,
ma le hai saltate,
ho scavato fossi, 
creato trappole,
ma tu imperterrita sei entrata, 
portando caos ed emozioni...
ci siamo lasciati trasportare, 
un viaggio a senso unico verso l'inferno;
non c'è paradiso per noi, 
non c'è gioia... non più...
sparisci...
senza rimorsi...
avremmo i rimpianti 
e stupidi ricordi che sbiadiranno come vecchie polaroid
lasciate ad ammuffire in un cassetto...
e i pensieri si andranno a posare su di noi, 
di tanto in tanto, 
brucerà qualche volta, 
ma col tempo ci dimenticheremo, 
i ricordi cambieranno,
diventeranno quello che vogliamo che siano... 
tu sarai lontana 
irraggiungibile,
come la luna. 
E non potrò far altro che dimenticarti, 
lasciarti andare, 
e tutte quelle promesse andate in fumo,
quelle bugie raccontate per amore e per paura...
potremmo urlare, 
ci dimenticheremo della gioa, ricordandoci solo il dolore...
ma nessuno udirà mai quelle urla... 
nessuno saprà mai la verità dietro quei finti sorrisi.
nessuno asciugherà le nostre lacrime, 
perché le nasconderemo, perché saranno il nostro lascito,
di odio ed amore.
Il mondo continua a girare, nonostante tutto... nonostante il destino...













LE QUATTRO STAGIONI DELL'AMORE

E' arrivata la primavera; 
cosi all'improvviso, ricoprendo di luce e colore il mondo.
Piano piano tutto si accendeva, 
nasceva l'amore...
poi arrivò l'estate;
calda e passionale, 
il cielo stellato e 
una passione nasceva per bruciare...
l'estate volgeva al termine cedendo spazio 
all'autunno,
la passione si tramuta in freddi sguardi 
l'amore svanisce, lentamente...
c'è contatto, ma senza toccarsi, i silenzi si fanno più lunghi,
e tutto sembra sgretolarsi...
poi è arrivato l'inverno;
freddo, arido,
arrivò la neve a ricoprire quello che la primavera e l'estate avevano seminato, 
un manto bianco, 
un vento freddo, 
e il silenzio di un cuore ormai consumato
dai ricordi, dai "se" e dai "ma"...
non ci sono sguardi, ne parole 
solo il fischio del vento di un amore finito,
il fischio di una passione non consumata, 
e la neve continua a cadere;
lenta e silenziosa...

tutto finisce, con il solo scopo di rinascere...